Thursday, June 29, 2006
Cielo a pecorelle pioggia a catinelle
- Mamma c'è la pioggia?- No, non piove oggi, perchè?
- Ma io ieri ho sentito il pastore che diceva che se c'ha le pecorelle c'è la pioggia a catinelle.
- E allora?
- Io, Beth e Mustafà siamo delle pecorelle.
- Beh, siete più degli agnelli, non siete ancora delle pecore.
- Ma Dora, Mark e Violet sono delle pecorelle?
- Mark è un giovane montone, ma Dora e Violet sono effettivamente delle pecorelle.
- Allora adesso verrà a piovere?
- Calmati Rebecca. Hai visto dove siamo?
- Siamo al pascolo.
- Lo vedi?
- Ah! Meno male.
- Dai, ora pascola un po'.
- Mamma.
- Che c'è ora?
- Sono contenta che il pastore ci ha portate al pascolo oggi. Pensa se ci portava a Catinelle, avremmo preso tutte il raffreddore.
Il juke box l'avevo capito adesso
Quando Lisa se ne andò pioveva. L'autunno era appena cominciato, c'eravamo già detti tutto, avevo smesso di crederle ormai e lei aveva accettato la cosa senza versare una lacrima. Uscendo per l'ultima volta, con la sua valiga e l'ombrello mi guardò e mi disse solo "Ormai sei come un jukebox rotto." Poi uscì dalla mia vita.Adesso che l'inverno stava finendo, con questa pioggia fine come quella di quel giorno, con le altre donne e le altre storie che erano passate da questa casa, stava ripensando a lei, a quando mi guardava con gli occhi neri e mi inchiodava come una cavalletta da sezionare o un orologio rotto, ma lei aveva capito subito quali erano i miei organi e come giravano le mie rotelle. A chi mi chiedeva qualcosa non davo nulla, o poco, e a chi mi prendeva a pesci in faccia giuravo amore eterno. La storia del juke box l'avevo capita solo adesso.
L'efficacia simbolica
Stanno ancora ridendo. Chi? I cuna e ne avranno ancora per molto. Quando arrivò Lévi-Strauss, l'antropologo non quello dei jeans, capirono subito che era uno che la sapeva lunga, sì, sì, come no, e ridono mentre se lo dicono.I nele, gli sciamani, se la tramandano la storia: una donna stava partorendo, altre donne erano intorno, il parto non era più difficile del solito, ma Lévi-Strauss, detto dai cuna il finocchio civilizzato, era impressionato, "ma voi non fate niente? aiutatela!" Al che il vecchio della tribù prese a cantare una canzone inventando le parole sul momento e gli altri, capendo il gioco, gli andarono dietro tenendo il ritmo.
La donna partorì tranquillamente, il canto finì e Lévi-Strauss era estasiato: "come si chiama questo canto?"
Il vecchio lo guardò bene in faccia e poi, impassibile, gli fece "Noi lo chiamamiamo Mu Ikala, la via di Mu."
Allora l'antropologo corse nella sua capanna e iniziò a scrivere tutto quello che aveva visto, senza accorgersi, dai sorrisi sotto i baffi dei membri della tibù, che Mu per i cuna significava e ignifica ancora oggi solo "finocchio".
Arrotolandosi intorno alle dita una ciocca di capelli biondo platino
Arrotolandosi intorno alle dita una ciocca di capelli biondo platino, Mario guardò con un sorriso Milena che dormiva arrotolata nelle lenzuola, pensò di amarla. Si ripasso un'ultima volta il rossetto sulle labbra, prese la borsetta nera, controllo che vi fosse tutto, chiavi di casa, della macchina, il portafoglio, i preservativi e il Lexotan, poi riguardò Milena, ma questa volta non sorrise, l'amore a volte è complicato. Prese un pacchetto di fazzoletti e uscì cercando di fare meno rumore possibile con i tacchi sul pianerottolo.Nel Pallone
Non ci sono posti dove poterti nascondere quando sei un bambino e vivi alla periferia del mondo. Che sia Bahia, Napoli, Johannesburg o Budapest non importa, la fame e la violenza ti trovano sempre.La mia fortuna fu di conoscere Luiz, Candido, Franz e tutti gli altri. Su un campo di polvere, rincorrendo un pallone, riuscivamo a dimenticare il resto del mondo, riuscivamo a nasconderci tutti lì dentro.
Wednesday, June 28, 2006
E il cane?
- Che fa il cane?- Legge.
- Cosa? Il tuo cane sa leggere?
- Anche, ma volevo dire che è iscritto a giurisprudenza.
Eredità
- E tu, bella bambina, cosa hai preso dalla mamma?- La spocchia.
Nato
- Tu sei nato per fare cose importanti - disse Nick al bambino.- Che tipo di cose? - chiese il bambino.
- Quelle che prima di mostrarle in tv mandano la pubblicità.